SINOPSE | SINOPSIS | SINOSSI

No dia 26 de outubro de 2002, dia da vitória eleitoral de Lula, enquanto muitos brasileiros comemoravam na avenida Paulista uma reviravolta política no pais, o motoboy Ratinho perdeu a sua única oportunidade de trabalho. Enquanto de um lado um trabalhador sobe ao poder, de outro um jovem vem despojado de seu trabalho. Uma estória individual que passa a ser parte da história coletiva do país, se entrelaçando com várias outras estórias numa das metrópoles mais trafegadas e com o maior número de acidentes do mundo, São Paulo.

 

Meanwhile the Brazilians celebrate the winner of the last presidential elections “Lula” the MOTOBOY Ratinho (Weasel) has lost his only opportunity of surviving, his bike. The traffic jam and increasing unemployment make the motorcycle delivery a very popular job among youngsters. The number of motorcycle couriers are about 300.000 only in São Paulo. The documentary flows among the testimonies of other MOTOBOYS and slowly become one only voice, the dreams, fears, the drama and the hopes of them all, of we all.

 

Mentre a San Paolo si festeggia la vittoria elettorale di Lula, il motoboy Ratinho perde la sua unica opportunità di sopravvivenza. Traffico intenso e crescente disoccupazione hanno trasformato il  lavoro delle consegne in moto nell’occupazione più diffusa tra i giovani paulistani: solo nella città di São Paulo circolano oltre 300.000 motoboys. La storia di Ratinho - 22 anni, figlia, padre, madre a carico, che sogno di entrare in una multinazionale  e intanto paga le rate per una tomba di proprietà - scorre tra le testimonianze degli altri motoboys e diventa  poco a poco  i sogni, le paure, il dramma, le speranze di tutti gli altri.

“MOTOBOY is an extraordinary visionary and foresighted film about contemporary Brazil, human and political condition in this country today. Filmed in a fresh, young and very tough language and extremely effective way" J.C.B.

1° premio miglior film Monf film festival, settembre 2005 

Premio speciale della giuria Mediterraneo Video Festival, ottobre 2005

Menzione speciale della giuria XVII Festival Pescara Cort Scrittura e Immagine, novembre 2005 

Selezione ufficiale concorso doc Torino Film Festival, novembre 2004

Selezione Ufficiale Anteprimadoc Bellaria film festival, giugno 2005 

lista créditos | credits | titoli

com o motoboy | with the motoboy | con il motoboy Marcos Rogério Tufali  (como/as/come Ratinho)

e com a participação especial de | special guest | patecipazione speciale di  Carlos Martins

com os depoimentos dos motoboys | interviewed motoboys | con le testimonianze dei motoboys David Almeida Leite , Márcia Regina de Carvalho Barbosa, Evandro Braga, Lionel Ocayuno, Reinaldo Braga De Azevedo, Josimar Mendes Ferreira, Luciano Gonsalves, Reginaldo Da Silva, Cezar Amparo Dos Santos, José De Andrade.

e do outro lado da rua | and the other side of the road | e dell'altro lato della strada Daniela Cecchini, Percival De Carvalho, Silvana Panzoldo, Alice E. M. de Almeida, Rebeca Guerberoff, João Gaudino, João Rodrigues, Herbet Catapano, Mucio Mello Rosas, Daniel Ferreira, Henrique Dias, Mauro De Souza, Rafael, Adriana Marmo, Silvio Gurgel, José Antonio Alexandrino, Fernando De Almeida.

No Festival de Turin um público de 80 mil pessoas mas a consciência despertada pelos documentaristas são a verdadeira novidade desta edição de "ARAL" até "MOTOBOY" um ótimo cinema que vai à guerra.  M. S. La Repubblica

background são paulo

Il Brasile ha il primato mondiale di incidenti stradali (circa 45.000 all’anno).

Il 5,5% del totale decessi è causato da incidenti stradali ( USA 1,8%, Italia 1,5%  - dati 2003 ABRAMET).

San Paolo è la terza città più grande del mondo

18 milioni di abitanti

90 % delle transazioni borsistiche dell’America Latina.

39 % della ricchezza prodotta in tutto il Brasile.

10.000 omicidi di ogni anno, contro i 700 di New York.

30 milioni di spostamenti urbani al giorno.

E’ la città  del Brasile con il maggior numero di incidenti stradali.

E’ la città dell’America Latina dove avvengono più furti di motociclette.

Nel 2000  si  sono verificate 6700 “occorrenze”,  cioè incidenti con moto denunciati.

Nel 1996 la CET (Azienda di Ingegneria di Traffico di San Paolo) ha registrato la morte  di 176 motoboys. Nel 1999, 245. Nel 2000, 297.

Negli anni successivi anni i dati  non sono stati più divulgati ( in Brasile  nel secondo semestre 2002 sono state vendute oltre 1 milione di moto!)  ma, secondo una recente  stima della ABRAMET,  i   motoboys che muoiono nel traffico sono oggi  1-2 al giorno.

Negli ultimi 5 anni il numero di motociclisti che vivono di consegne è cresciuto del 600%.

Il 70% dei motociclisti registrati a San Paolo sono motoboys (DETRAN-SP)

 

São Paulo the 3rd most populated city in the world

18 million inhabitants.

The city of Brazil with highest traffic accidents rate.

The city of Latin America with highest rate of motorcycles thefts.

The city is responsible for almost 37% of the production of the whole country.

90% of the stock market exchange transactions of the whole Latin America.

10.000 homicides every year (against 700 New York)

30 million dislocations per day.

In the last 5 years the number of motorcyclists that make their living with delivery has grown 600%.

70% of the registered motorcycle drivers in São Paulo are motoboys (DETRAN-SP)

In 1996 CET (Traffic Engineering of São Paulo) has recorded the death of 176 motoboys. In 1999, 245. In 2000, 297.

In the following years it has not been diffused. According to ABRAMET, about 2 motoboys die everyday.

In 2003 Honda sold about 1 million motorbikes in Brazil.

linguagem e estilo

MOTOBOY é um documentário criativo. O filme coloca em prática uma experimentação de linguagem, conteúdo e forma, que os diretores estão desenvolvendo desde 1999, sempre usando vídeo digital e situações do real que permitiu uma equipe reduzida e uma grande agilidade nas filmagens. Através de uma montagem alternada que exposta continuamente o ponto de vista e o angulo de observação os pontos de vista da narrativa clássica ou aqueles do narrador/protagonista ou dos entrevistados vem sempre embordados, numa tentativa de dar uma visão multifacética da realidade e reproduzir a sensação de velcidade que os protagonistas vivem.

Usando peculiaridades do documentario de autor, uma linguagem anti-televisiva, sem voz em off, o filme foi centrado nos motoboys como seres humanos. A música é também híbrida: eletrônica, samba, embolada, percussão, composta por DJ’s brasileiros independentes.

Critica doc di Dante Albanesi

Brasile, 2002. Traffico infernale e indigenza diffusa hanno reso le consegne in moto l’occupazione più comune tra i giovani: solo a São Paulo i “motoboy” sono oltre 300.000. Sono audaci e imprudenti. Ogni giorno, almeno uno di loro si schianta per la strada, abbandonando sull’asfalto grigio della seconda città più trafficata del mondo il sogno di un avvenire migliore. Gli automobilisti li definiscono delinquenti, drogati, assassini. O anche cachorros loucos, cani rabbiosi. Dall’alba al tramonto, i motoboy mettono in pericolo la propria vita e quella di chi li circonda (perché, in fondo, cosa avrebbero da perdere?). Una sera, mentre tutta São Paulo è in festa per la vittoria elettorale di Lula, al giovane Ratinho viene rubata la moto, e con essa l’unica opportunità di sopravvivenza… 

Conoscevamo già Elisabetta Pandimiglio e César Meneghetti per corti densi e sfaccettati come  Romevideo (carrellata notturna e antituristica attraverso Roma), il premiatissimo Sem Terra (la vicenda di un uomo conteso da due donne tra Sudamerica e Italia), e per Sogni di cuoio, tra i rarissimi documentari italiani ad uscire nelle sale, dedicato ad un gruppo di calciatori sudamericani emigrati in Italia. Ma Motoboy è un deciso passo avanti nella loro ricerca di un documentario che abbia il coraggio di sentirsi cinema, rinnegando con forza quello stile medio e “asettico” imposto dall’attuale regime catodico. Il motocinema dei due autori attraversa le categorie e i generi, tra analisi socio-economica, sperimentazione linguistica, docu-finzione, interviste compresse in poche fulminanti battute, primi piani da reportage e sovrimpressioni da videoclip. Stili e registri diversissimi si alternano e si sovrappongono inquieti, come tanti veicoli affiancati in un ingorgo. Ogni inquadratura di  Motoboy è anti-televisione: non per niente, ogni volta che un apparecchio TV entra nell’inquadratura, le immagini si fanno distorte, come a dire che la realtà non è lì, che il piccolo schermo (con i suoi “notiziari”) spaccia al nostro sguardo una verità deturpata. Alla radice dell’opera di Pandimiglio-Meneghetti c’è il viaggio, la Distanza geografica e temporale. E una frase di Ratinho rimarca questo tema: “La gente ha preso il vizio di dire ‘è urgente’ anche quando non lo è.” L’assuefazione alla fretta, ad un ritmo convulso che aiuta a percepire il mondo più brioso e gradevole. Il motoboy insegue gli ordini degli altri, il denaro e il potere degli altri, di chi resta in casa e non si azzarderebbe mai a calcare di persona certe zone malfamate. Una giostra ininterrotta per spostare merce che non si possiederà mai, fino a trasformare in merce anche se stessi, caschi scuri impersonali e anonimi. “Sembra che sia sempre lo stesso motoboy”, afferma uno degli intervistati. “Repliche, cloni… Uno degli elementi della contemporaneità è proprio la molteplicità dell’ignoto, del vuoto.” Uno, nessuno, trecentomila. E nella sequenza in cui Ratinho si aggira tra la folla alla ricerca della motocicletta perduta, è impossibile non pensare a Ladri di biciclette e alle immagini grondanti realtà di De Sica e di tutto il neorealismo. Ciò perché, nonostante tutte le differenze “esteriori”, Motoboy viene da lì, dall’antica utopia di un cinema che concili innovazione stilistica e denuncia sociale.

background do escritor Ronaldo Bressane

Arrisco afirmar que, se não paulistana, o motoboy é uma invenção totalmente made in brazil. Surgiu à mesma proporção que o trânsito de São Paulo restringiu cada vez mais os espaços de circulação de pessoas e bens; vistos de uma perspectiva histórica, os motoboys atingiram o status de nação na mesma medida em que a brasileira luta para inserir-se no contexto primeiro-mundista de face miamaica e seus valores – quais sejam, eficiência, produtividade, competência, rapidez, concorrência et caterva. Que quer dizer isto? Significa que o dinheiro, que neoliberalmente sabemos ser nada mais que tempo, diminuiu os espaços físicos: portanto, para ser mais competitivo, mais lucrativo, você precisa ser mais rápido – leia-se entregar serviços em tempo menor, para assim conseguir mais serviços, mais dinheiro (e, paradoxalmente, menos tempo para gastar fazendo nonadas; isso, porém, é tema para outro ensaio). Numa cidade grande, de imenso volume de tráfego, esperar que um mero office-boy entregue seus papéis valiosos utilizando-se do ônibus é, no mínimo, um tratado de boas intenções. O uso de automóveis é ainda mais anti-produtivo, dado que todas as faixas de trânsito estarão, indubitavelmente, ocupadas nos horários de pico – ou, como presenciamos atualmente, em quase todos os horários. Quem então teria o poder de entregar seu serviço de modo infalível? Os que correm à margem; não os que se movimentam como elefantes em direção do cemitério, ou os que caminham em cortejo de boiada mansa: mas as libélulas, as abelhas, as moscas, as vespas – as motos; os office-boys motocicletados: os motoboys.

latin america's street culture profiled in a new critical cinema

Conceived by the CalArts School of Critical Studies and in collaboration with the Consulates of Argentina, Brazil, and Mexico, A New Critical Cinema: Film and Social Criticism in Contemporary Latin America is a three-day film and discussion program at REDCAT from March 17-19 that looks at how Latin American cinema is addressing issues of street culture, urban violence, political conflict, family dynamics, sexual identity and class divisions. This series is curated and organized by Martín Plot and James Wiltgen. (...)
César Meneghetti and Elisabetta Pandimiglio's Motoboy (Brazil, 2004, DigiBeta, 64 min.) is set in São Paulo at the time of the presidential victory of Lula, the film follows the lives of some of the 300,000 moped drivers who deliver everything from pizzas to life-saving medicines. Ever-present and unavoidable, both praised and reviled, they serve as a barometer of dramatic changes in Brazil's largest city. To further contextualize the cultural, political and social significance of the films, and analyze them within the development of a global economy, two panel discussions will gather visiting and international scholars as well as film professionals, such as Ernesto Semán, Alejandro Pelayo, Cristina Venegas, Mariana Luzzi, Gustavo Noriega, Martín Plot Randal Johnson and James Wiltgen. The first panel will focus on the growth of mega-cities, such as São Paulo, Mexico City, within the framework of globalization. The second will delve into the issue of disappearing, secret detentions and social exclusion in Latin America.